13/09/2025 Partecipare alla gioia.
Buon fine settimana.
Un invito alla vera gioia, quella che nasce dall’amore e che è segno distintivo dei cristiani.
La gioia dei primi cristiani (come del resto quella dei cristiani di tutti i secoli, là dove il cristianesimo è compreso nella sua essenza e vissuto nella sua radicalità), la gioia dei primi cristiani era una gioia nuova, mai conosciuta fino allora. Non aveva niente a che fare con l’ilarità, con il buonumore, con l’allegria. Né era semplicemente “la gioia esaltante dell’esistenza e della vita” – come direbbe Paolo VI – né “la gioia pacificante della natura e del silenzio”, né la gioia o “la soddisfazione del lavoro compiuto”, né solamente “la gioia trasparente della purezza” o quella “dell’amore casto”… tutte gioie belle. Ma quella dei primi cristiani era diversa: era una gioia simile a quell’ebbrezza che aveva invaso i discepoli alla discesa dello Spirito Santo. Era la gioia di Gesù.
Perché Gesù, come ha la sua pace, così ha la sua gioia. Essi godevano persino delle persecuzioni e cantavano nel martirio. Avevano infatti compreso un paradosso del cristianesimo: la gioia, la soprannaturale gioia di Cristo, si trova proprio dove la gioia non c’è: nel dolore. Ma nel dolore amato.
Fonte. Barnabiti di Bari - https://divinaprovvidenzabari.it/chiara-lubich/ - Invito alla gioia - Citazione di Chiara Lubich - Roma, 12 aprile 1984.
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